Il singhiozzo, disturbo banale ma molto fastidioso, è un fenomeno dovuto a contrazioni ripetute e involontarie del diaframma (il muscolo che si contrae durante l’inspirazione e si distende durante l’espirazione). Il singhiozzo è il risultato di una alterazione del nervo frenico, deputato al controllo delle contrazioni del diaframma; se il nervo frenico viene irritato in un punto qualsiasi del suo percorso, si può scatenare il singhiozzo.
Il caratteristico suono “hic” che si ripete in modo ritmico e continuo è dovuto alla brusca chiusura della glottide ad ogni contrazione del diaframma; oltre al nervo frenico il singhiozzo coinvolge anche alcune parti del sistema nervoso, i centri che controllano la respirazione e l’ippotalamo, una parte del cervello non controllabile dalla volontà, ed è quindi il motivo per cui il singhiozzo si scatena all’improvviso.
Il singhiozzo occasionale e transitorio non deve preoccupare.
Cause del singhiozzo
I fattori più frequenti che provocano il singhiozzo sono pasti consumati troppo velocemente, pasti troppo abbondanti, bruschi sbalzi di temperatura, consumo di bevande gassate, abuso di alcolici (l’alcol può danneggiare la mucosa gastrica, il tessuto di rivestimento dello stomaco, provocandone l’infiammazione e indirettamente irritare il diaframma), stress o eccitazione (quando ci si trova in una condizione di forte disagio si ingoia una quantità di aria superiore al normale che provoca l’irritazione del diaframma e quindi la comparsa del singhiozzo). Quando il singhiozzo è particolarmente persistente, durata di diverse ore o addirittura giorni, senza o solo con brevi pause, può essere dovuto a problemi degli organi interni come una pericardite, ovvero una infiammazione del pericardio, la guaina che fascia il cuore, disturbi dell’apparato digerente, reflusso gastroesofageo (un problema per cui il contenuto dello stomaco tende a risalire verso l’alto), gastrite, alterazione dei centri nervosi che controllano il singhiozzo (il controllo del singhiozzo può essere inibito da un tumore, da un’infezione del sistema nervoso centrale o da una lesione traumatica del sistema nervoso centrale, come ad esempio meningite, ictus, sclerosi multipla, encefalite).
Sintomi del singhiozzo
Il rumore tipico del singhiozzo,”hic”, preceduto da una leggera contrazione del petto, dell’addome o della gola è l’unico sintomo; il numero di singhiozzi può variare tra 4 e 60.
Quando consultare il medico
Si consiglia di consultare il medico se il singhiozzo dura più di 48 ore (singhiozzo incoercibile) ed è persistente e continuo e interferisce con il sonno, la nutrizione, la capacità di parlare o la guarigione delle ferite dopo un intervento chirurgico.
Se il medico sospetta una patologia può prescrivere degli esami di laboratorio per escludere che sia legato al diabete, a patologie renali, ad infezioni; oppure esami in grado di individuare le anomalie anatomiche che possono colpire il nervo frenico, il nervo vago o il diaframma (TAC, Radiografia Toracica, risonanza magnetica, esami endoscopici).
Come curare il singhiozzo
Il singhiozzo scompare quasi sempre senza alcuna terapia; quando invece è dovuto ad una patologia occorre curare il disturbo. Tra i farmaci più usati per curare il singhiozzo ci sono la Clorpromazina (un antipsicotico), la Metoclopramide (Plasil) (farmaco antinausea), il Baclofen (Lioresal), un miorilassante.
Se le terapie non invasive non sono efficaci, il medico può prescrivere un’iniezione di anestetico che blocchi il nervo frenico e fermi il singhiozzo; quando lo stomaco è disteso si può fermare il singhiozzo ricorrendo al sondino nasogastrico,un tubicino flessibile e sottile inserito nel naso che scende fino allo stomaco. Altro metodo è quello di impiantare chirurgicamente nel torace un dispositivo a batteria che provoca una lieve stimolazione del nervo vago (questo intervento è usato soprattutto per la cura dell’epilessia ma risulta utile anche in caso di singhiozzo).