Minzione frequente: perché accade e quando preoccuparsi?

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La minzione frequente è una condizione patologica che riguarda l’aumento del numero, appunto, di minzioni nell’arco di 24 ore. E’un disturbo diffuso, che può essere passeggero o sintomo di qualcosa di grave. Per saperne di più, leggi l’articolo.

Le cause possono variare: dall’ansia alla cistite, fino ad un tumore vescicale. E’ consigliabile sempre non sottovalutare la presenza del problema e fare dei controlli. La minzione, ovvero ”fare pipì”, è un’azione fisiologica di vitale importanza: permette all’organismo di liberarsi di liquidi e tossine.

Le sue fasi sono: la produzione renale (filtrazione del sangue grazie al rene), l’accumulo (l’urina prodotta passa nella vescica) e l’escrezione (quando si avverte lo stimolo ad urinare). Vengono prodotti circa 500-2000 ml di urina al giorno, ma esistono dei fattori che possono influenzare questi numeri: l’assunzione giornaliera di bevande e acqua, l’alimentazione e la temperatura.

Le condizioni patologiche da distinguere sono: l’anuria (volume urinario giornaliero al di sotto dei 100 ml), l’oliguria (- 500 ml), la poliuria (volume superiore a 2000 ml) e la pollachiuria (aumento del numero di minzioni giornaliere, queste ultime spesso caratterizzate da quantità ridotta di urina).

Le cause della pollachiuria sono, tra tutte, lo stato di ansia, la vescica irritabile ed i calcoli. Quelle meno frequenti riguardano malattie gravi o fattori temporanei (come la gravidanza). Le cause frequenti della poliuria (più rara della pollachiuria), sono: alta consumazione di liquidi, diabete mellito, insufficienza renale cronica, alcool e ipercalcemia.

Le cause rare, invece, sono la pielonefrite (infiammazione renale), l’uso di alcuni farmaci e la polidipsia psicogena. La diagnosi prevede l’anamnesi, per poi procedere col classico esame delle urine, che spesso permette di individuare subito il tipo di problema. Gli esami un po’ più avanzati riguardano l’urinocoltura, il tampone uretrale e l’ecografia pelvica. Infine, si arriva alla cistoscopia o allo studio urodinamico, esame specialistico.

I trattamenti più utilizzati per le cure variano dagli antibiotici, farmaci, ipoglicemizzanti fino alla chirurgia (nei casi più gravi). Tra i consigli per prevenire o indebolire il disturbo, vi sono la corretta introduzione di liquidi, una dieta sana (cibi che non irritano la vescica) e gli esercizi di Kegel, utili alla muscolatura pelvica.

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