Le sigarette elettroniche e i possibili danni alla salute

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Svapare” può aumentare il rischio di tumori e problemi al cuore. La nicotina presente nelle sigarette elettroniche danneggia il DNA delle cellule del cuore, della vescica e dei polmoni, limitandone anche la capacità di autoriparazione. Lo svela una ricerca americana, leggi tutto l’articolo!

Secondo alcuni ricercatori, i danni dati dal fumo della sigaretta elettronica sarebbero simili a quelli del fumo passivo, anche se occorrono ulteriori studi per confermare le probabilità di ammalarsi di cancro tramite lo svapo. Sono stati esposti alcuni topi alle e e-cig, che contengono nicotina sotto forma di aerosol e non bruciano tabacco, quindi evitano che l’organismo venga esposto alle sostanze cancerogene conseguenti la combustione.

La concentrazione di nicotina scelta è stata di 10 mg per ml, la stessa inalata dagli svapatori, per 3 ore al giorno, 5 giorni alla settimana, nell’arco di 3 mesi. I roditori-cavie hanno riportato maggiori danni al DNA del cuore, della vescica e dei polmoni. Qualcuno critica lo studio, affermando che i topi siano stati esposti a dosi esagerate di nicotina, oltre alla differenza di un eventuale esperimento condotto su svapatori umani.

E’ stato affermato anche che queste sigarette sono meno pericolose rispetto a quelle classiche e che potrebbero aiutare chi vuole smettere di fumare; paradossalmente, la sigaretta elettronica può rappresentare anche la via d’entrata per il vizio del fumo tra adolescenti. Il fumo di tabacco contiene migliaia di composti, tra i quali 70 riconosciuti come probabili cancerogeni.

I vapori delle sigarette elettroniche ne contengono meno (e non è detto siano meno pericolosi) e contengono comunque nicotina, la sostanza che provoca la dipendenza da fumo. Lo studio, comunque, conferma che non bisogna dare per scontata la non-tossicità delle e-cig. Di fatto, l’esperimento sulla pelle dei fumatori è già iniziato con la diffusione delle sigarette elettroniche, e se ne conosceranno gli effetti con gli anni a venire.

 

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