Cos’è il training autogeno e a cosa serve

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Il Training Autogeno permette di rilassarsi completamente a livello psico-fisico, per ritrovare l’armonia tramite esercizi mentali in specifiche posizioni del corpo. Leggi l’articolo per scoprire di cosa si tratta.

In Oriente, per controllare le proprie reazioni fisiologiche in momenti conflittuali, vengono praticate molto lo yoga e lo zen, che aiutano l’individuo socialmente e spiritualmente e lo coinvolgono in maniera totale.

Il Training Autogeno (abbreviato come T.A.), invece, è una tecnica di rilassamento che, se praticata in modo corretto e costante, può permettere cambiamenti positivi notevoli, migliora il contatto col proprio Io e aiuta ad alleviare fastidi psicosomatici di tutti i tipi. Il T.A. deriva dagli studi sull’ipnosi di Bernheim e Charcot (inizi del ‘900), poi elaborati da Schultz negli anni ’30.

Lo stesso psichiatra tedesco espose la tecnica di autodistensione nel 1932, dichiarando che il suo fine fosse quello di ”ristabilire equilibri funzionali alterati, decondizionare situazioni patologiche e diffondere positività nella psiche”. Tramite tecniche autoipnotiche, sei esercizi avrebbero aiutato i muscoli, la circolazione, il cuore ed i polmoni ad equilibrarsi per raggiungere stabilità neurologica e fisica.

”Training” sta per ”allenamento”, ”autos” vuol dire ”da sé” e ”genos” significa ”che si genera”. In sostanza, gli esercizi di tale pratica agiscono tramite  ”autosuggestione”, inizialmente insegnata da un esperto in modalità guidata.  Il principio più importante è proprio l’autogenicità, da acquisire con costanza e rigoreDiversamente dall’ipnosi, il T.A. cerca di ridurre gli effetti suggestivi per un utilizzo autonomo.

Attraverso la corretta pratica del T.A. è possibile ottenere benefici psicosomatici grazie alla ripetizione di ”formule autogene”. La tecnica opera su tre livelli: fisiologico (riequilibrio del sistema nervoso vegetativo ed endocrino), fisico e psicologico.

Gli esercizi si eseguono in tre posizioni: posizione sdraiata, in poltrona e del cocchiere a cassetta. Molto importante anche la respirazione, che dovrà svilupparsi in maniera sempre più automatica e meno controllata. I settori di applicazione sono numerosi: disturbi psicosomatici, fobie, ansia, tic, insonnia, balbuzie, tossicodipendenza, disturbi sessuali ed alimentari.

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