Aerofagia, un disturbo fastidioso ed imbarazzante

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Aerofagia è un termine che sembra essere in realtà generico: per molti è un disturbo nervoso, per altri è una disfunzione dell’apparato digerente o una esasperazione fisiologica (ingestione di aria). In sostanza, è semplicemente la deglutizione di una grande quantità d’aria che causa disturbi gastrointestinali. Leggi l’articolo per saperne di più!

I disturbi che ne derivano possono essere dilatazione gastrica, tensione addominale e meteorismo. L’ingestione di aria è, fino ad un certo punto, fisiologica, perché legata all’assunzione di alimenti solidi e liquidi. Di solito, infatti, circa il 70% di gas che si trova nell’intestino deriva dalla deglutizione, mentre il restante è relativo alla circolazione sanguigna e alla fermentazione batterica dell’organico non digerito.

Una parte di aria viene assorbita dalle pareti intestinali, passa attraverso il sangue e viene espulsa respirando; quantità più grandi vengono rimosse tramite eruttazione ed espulsione anale. L’aerofagia, infatti, è una delle cause principali di meteorismo, eruttazione e flatulenza.

Nella gran parte dei casi il problema è un’errata abitudine alimentare (pasti abbondanti, veloci, presenza di bevande gassate, poca masticazione, utilizzo di chewing-gum). Il vizio del fumo può contribuire negativamente. In altri casi, vi sono condizioni patologiche che rendono una persona predisposta ad avere l’aerofagia, come chi soffre di colecistite, ernia iatale, secchezza delle fauci, sindrome del colon irritabile ecc..

Raro invece è il caso dei disturbi psichici (stress e ansia con tic aerofagici). Per le donne, la condizione ormonale può rappresentare un forte rischio. Per alcuni, soprattutto i più ansiosi, l’aerofagia dilata lo stomaco e causa sensazioni come tachicardia e senso di soffocamento.

I rimedi naturali per il disturbo con frequenza occasionale sono tisane a base di melissa, cumino dei prati e coriandolo. Se il problema è già patologico, occorre una cura mirata e sicuramente non fai-da-te. Se la causa è psicologica, un buon rimedio sarebbero delle sedute di psicoterapia.

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